Stufe elettriche ad accumulo
Stufe elettriche ad accumulo
Nelle stufe elettriche ad accumulo antecedenti il 1977, e in alcuni casi anche fino al 1984, possono essere presenti materiali contenenti amianto, quali:
- Pannelli isolanti e isolamenti.
- Piccoli elementi quali manicotti isolanti per le cartucce di accensione, condotte termiche, ecc.
Nel caso di pannelli isolanti, di regola si tratta di materiali debolmente agglomerati presenti in grandi quantità.
I seguenti documenti contengono informazioni dettagliate e raccomandazioni sull'amianto nelle stufe elettriche ad accumulo:
- Ufficio federale dell'ambiente/UFSP/Suva
- Stiebel Eltron
- Association professionnelle des appareils électriques pour les ménages et l'industrie suisse
Oltre all'amianto presente nelle stufe, è possibile trovare anche altri materiali che lo contengono in prossimità delle stesse, come ad esempio nelle piastre di supporto sotto l’aggregato e in pannelli leggeri contenenti amianto o in lastre di cemento amianto utilizzati come isolamento termico o protezione antincendio di pareti e soffitti.
Rischi per la salute
Sans intervention
Grado di agglomerazione dell’amianto: debolmente agglomerato.
Numerose misurazioni hanno dimostrato che l'utilizzo di stufe elettriche ad accumulo con elementi contenenti amianto non provoca contaminazioni significative dell'aria ambiente fintanto che questi dispositivi non vengono aperti.
Tuttavia, l’UFSP raccomanda di sostituire tali aggregati.
Se le stufe vengono aperte o smontate, si possono liberare grandi quantità di fibre di amianto (vedi sotto).
En cas de travaux
L'apertura di un dispositivo può rilasciare quantità significative di amianto. Il rilascio di fibre nell'aria, e quindi i rischi associati alla manipolazione dell’apparecchio, sono considerati medio-alti (zona di pericolo rossa).
Prima che questi apparecchi vengano aperti o sottoposti ad interventi, è fondamentale chiarire se al loro interno sono presenti materiali contenenti amianto. Qualora il sospetto non possa essere chiarito in modo definitivo senza smontare l'aggregato, lo stesso deve essere classificato come contenente amianto.
Diagnostica
Prima che questi apparecchi vengano aperti o sottoposti ad interventi, è fondamentale chiarire se al loro interno sono presenti materiali contenenti amianto. Secondo l’UFSP, gli apparecchi prodotti dopo il 1984 possono essere considerati privi di amianto.
Nel caso di apparecchi fabbricati prima del 1985, si dovrebbe prendere nota, quando disponibile, del numero di riferimento/modello della stufa, per chiarire con il produttore/online se sono presenti materiali contenenti amianto.
Qualora non fosse possibile, questi aggregati devono essere classificati come contenenti amianto.
Riparazione/Rimozione
Le stufe elettriche ad accumulo possono essere rimosse in blocco da artigiani addestrati e consegnate ad una ditta specializzata in bonifica da amianto riconosciuta dalla SUVA.
A causa del peso spesso elevato, questo non è sempre possibile. In tal caso, l’aggregato deve essere smontato sul posto da una ditta specializzata riconosciuta (in alcuni casi l’intervento può essere eseguito come "lavoro di esigua entità", quindi possibile con aspirazione alla fonte).
Disposizione
In nessun caso le stufe elettriche ad accumulo contenenti amianto devono essere smaltite direttamente nella filiera del riciclaggio, ma devono prima essere separate per diverso tipo di materiale (metallo, amianto, ecc.) da una ditta specializzata riconosciuta.
Il materiale contenente amianto risultante da questo processo deve essere imballato in un doppio sacco e smaltito in una discarica di tipo E.
Osservazione generale: nella Svizzera romanda vale l'Aiuto all'esecuzione intercantonale "Smaltimento di rifiuti contenenti amianto" del dicembre 2016. Attualmente non esiste un aiuto all’esecuzione analogo per la Svizzera tedesca e per il Ticino. L’UFAM sta elaborando le disposizioni in materia (aiuto all'esecuzione OPSR "Determinazione delle sostanze nocive e informazioni per lo smaltimento dei rifiuti edili"). Non appena queste saranno disponibili, verranno integrate nel sito di Polludoc. Fino ad allora, sono valide le vie e le procedure di smaltimento che sono prassi comune nella Svizzera tedesca, descritte nel sito di Polludoc (nessuna considerazione di particolari requisiti cantonali ad eccezione dei cantoni della Svizzera romanda). Inoltre, per quanto riguarda lo smaltimento devono essere prese in considerazione anche le schede tematiche della Suva no. 33063 e no. 33064. Le informazioni qui fornite devono quindi essere prese con cautela.