IPA negli elementi costruttivi minerali (colle e rivestimenti, lastre di asfalto, asfalto colato)

IPA negli elementi costruttivi minerali (colle e rivestimenti, lastre di asfalto, asfalto colato)

Draft. For public consultation

IPA è l’abbreviazione del gruppo di sostanze denominate “Idrocarburi policiclici aromatici”. Gli IPA sono dei componenti naturali del carbone e del petrolio. Dalla produzione di gas dal carbone viene creato come sottoprodotto catrame avente un'alta concentrazione di IPA. Dalla distillazione del petrolio greggio, invece, si ottiene bitume, a basso contenuto di IPA. Il catrame e il bitume si presentano alla vista molto simili e sono stati utilizzati per gli stessi scopi (in passato il catrame, oggi il bitume). I termini sono spesso usati come sinonimi. A differenza del catrame, il bitume contiene solo basse concentrazioni di IPA, non rilevanti nell’ambito della legislazione sui rifiuti. Inoltre, il bitume non ha il tipico "odore di catrame".

Diversi materiali sono stati miscelati con leganti contenenti catrame o bitume al fine di migliorarne la coesione/impregnazione. I materiali da costruzione minerali suscettibili di contenere IPA sono i seguenti: Colle e rivestimenti contenenti catrame, ad esempio le colle di parquet e di altri rivestimenti di pavimenti, vernici impermeabilizzanti (= rivestimenti), il catrame o il bitume sono stati utilizzati anche per la fabbricazione di piastrelle di asfalto o per la produzione di asfalto colato. I materiali da costruzione citati sono riconoscibili dal loro colore nero e, talvolta, dal loro caratteristico odore di catrame.

In questa scheda informativa vengono trattati gli IPA nei rifiuti minerali da costruzione (sono esclusi l’asfalto di demolizione e la ghiaia di zavorramento). Esistono altre schede informative specifiche per i seguenti materiali suscettibili di contenere IPA:

In tutti i materiali da costruzione citati, il catrame (con un alto contenuto di IPA, vedi sopra) è stato sostituito dal bitume (senza contenuti di IPA rilevanti). Tuttavia, non è possibile fornire una data precisa per il passaggio da un prodotto all’altro. Per le indagini sulle sostanze nocive della costruzione si può presumere che a partire dal 1990 non sia più stato impiegato alcun prodotto contenente catrame (e quindi con un elevato tenore di IPA).

Attenzione: per tutti i materiali suscettibili di contenere IPA citati nella presente scheda tematica, è innanzitutto necessario verificare la possibile presenza di amianto (vedi capitolo “Diagnostica”).

Sans intervention

Gli IPA sono persistenti e tossici. Alcuni composti di questa famiglia sono noti per essere cancerogeni (ad esempio il benzo(a)pirene).Gli IPA a basso peso molecolare sono relativamente volatili e solubili in acqua, mentre quelli ad alto peso molecolare sono poco volatili e sono per lo più legati alle particelle. Di conseguenza, il rilascio degli IPA a basso peso molecolare da materiali da costruzione contenenti catrame avviene spesso in forma gassosa o per contatto con acqua di percolazione. Nel caso dei congeneri di peso molecolare maggiore, gli IPA vengono immessi nell'ambiente a seguito del rilascio di particelle dovute all'usura del materiale.

L'essere umano può assumere gli IPA in tre modi: per via orale consumando alimenti, per via respiratoria inalando pulviscolo o per via cutanea attraverso il contatto con materiali che li contengono.

Anche senza lavorazione, gli IPA altamente volatili, come in particolare il naftalene, possono essere emessi nell'aria ambiente dai materiali ospiti. È quindi possibile che sussista un pericolo per gli utenti nel caso in cui i materiali con un'elevata concentrazione di IPA siano stati impiegati su ampie superfici in locali frequentemente utilizzati.

Un'elevata concentrazione di IPA nell'aria ambiente può portare alla percezione di odori anomali. In caso di forte sospetto di contaminazione (sostenuto dalla percezione di odori anomali o da problemi di salute degli utenti), potrebbe essere necessario eseguire delle misurazioni dell’aria ambiente e prelevare dei campioni dai materiali sospetti, al fine di valutare definitivamente i rischi.

In Svizzera non esistono valori limite per gli utilizzatori di locali in cui vi sono materiali con elevate concentrazioni di IPA (solamente valore MAC per benzo(a)pirene nei luoghi di lavoro).  Per la valutazione dell’aria interna, devono essere utilizzati i valori guida dell'OMS per il naftalene.

Se non sottoposti a lavorazione, i materiali contenenti catrame che si trovano all'esterno non comportano rischi per gli utilizzatori.

En cas de travaux

Durante la lavorazione di materiali contenenti IPA, esiste il rischio di esposizione a particelle di polvere o a emissioni gassose promosse da un loro riscaldamento.

L'esperienza ha dimostrato che i metodi di lavorazione di materiali contenenti IPA ad elevata produzione di polvere conducono ad un ampio superamento del valore MAC per il benzo(a)pirene.

Quando gli adesivi e i rivestimenti menzionati in questa scheda sono sottoposti a lavorazione, generalmente la produzione di polvere non è elevata. Tuttavia, in caso di lavorazioni meccaniche quali ad esempio sverniciatura, carteggiatura o levigatura, possono verificarsi emissioni gassose promosse dal loro surriscaldamento.

Gli adesivi e i rivestimenti contenenti catrame o bitume, le piastrelle di asfalto e l’asfalto colato, messi in opera prima del 1990, dovrebbero essere sempre prioritariamente sottoposti ad analisi per quanto riguarda la presenza di amianto.

Echantillonner

Se i materiali in esame sono privi di amianto, la concentrazione di IPA deve essere verificata mediante analisi di laboratorio, conformemente all’Aiuto all’esecuzione dell’OPSR, Modulo “Rifiuti edili”, a partire da una superficie di 20 m2 per progetto di costruzione (si applica solo ai materiali messi in opera prima del 1990).

Il test rapido degli IPA effettuato con marcatore spray fornisce ulteriori informazioni sul contenuto di IPA di questi materiali. I risultati di questo test rapido consentono anche di trarre alcune conclusioni in merito alla sicurezza/rischi sul lavoro. È necessario tenere conto di eventuali disposizioni cantonali relative al campionamento/all’analisi di materiali contenenti IPA.

Rimozione dello strato contenente IPA: sì o no?

Gli adesivi e i rivestimenti suscettibili di contenere IPA su sottofondi minerali possono essere rimossi preventivamente nell'ambito di una ristrutturazione/demolizione.

Tuttavia, nel caso in cui venga smaltito l'intero elemento costruttivo che funge da sottofondo (muratura, soletta), non è sempre obbligatorio rimuovere gli adesivi, i rivestimenti e le pitture contenenti IPA.

Ad esempio, la concentrazione di IPA negli adesivi e nei rivestimenti può essere ricalcolata rispetto all'intero elemento costruttivo, in conformità con l'Aiuto all’esecuzione dell’OPSR, “Determinazione delle sostanze nocive e informazioni per lo smaltimento dei rifiuti edili”, e la via di smaltimento dell'intero manufatto (incluso adesivo/rivestimento) può essere determinata a dipendenza dei valori ottenuti (valorizzazione dell’intero manufatto nel rispetto dei valori limite secondo l'allegato 3, capitolo 2, dell’OPSR o conferimento dello stesso in discarica conformemente ai valori limite secondo l'allegato 5 dell’OPSR).

Se il contenuto di sostanze nocive rispetto all'intero elemento costruttivo supera i valori limite per un conferimento in una discarica di tipo E, l'intero manufatto è considerato come rifiuto speciale. In questo caso la bonifica dell’elemento, ossia la separazione dello strato contenente IPA dal sottofondo, oppure il trattamento dell'intero manufatto in un impianto appropriato (ad esempio trattamento termico o chimico ad umido) sono obbligatori.

Il gruppo di lavoro Polludoc ha elaborato una scheda tecnica per il calcolo della concentrazione totale di sostanze nocive in un elemento costruttivo con una pittura contenente sostanze nocive (versione 16.04.2024).

Raccomandazione: l'esperienza ha dimostrato che, anche nel caso di colle/rivestimenti la cui concentrazione di IPA, riferita all'intera parete/soletta, supera il valore limite per la discarica di tipo B secondo l’allegato 5, capitolo 2.3, dell’OPSR, da un punto di vista economico, è vantaggioso rimuovere lo strato contaminato prima della demolizione, poiché il materiale da costruzione che funge da sottofondo può essere smaltito/riciclato come materiale non inquinato. Le valutazioni tecniche e finanziarie devono essere effettuate caso per caso.

L’asfalto colato e le piastrelle di asfalto contenenti IPA devono essere raccolti separatamente dal resto dei rifiuti edili e devono essere eliminati in base alla loro concentrazione di IPA (vedi OPSR). L'esperienza ha dimostrato che una separazione è necessaria anche per le proprietà del materiale, che generalmente non è idoneo al riciclaggio del calcestruzzo. Ciò significa che la raccolta differenziata del materiale può essere necessaria anche per bassi tenori di IPA (raccolta differenziata non dovuta al tenore elevato di sostanze nocive).

Misure di protezione in caso di rimozione

Nel novembre 2023, la Suva ha pubblicato la scheda tematica 33106 sulle misure di sicurezza per i lavori su isolamenti in sughero, materiale di riporto e colle per parquet contenenti catrame. Le direttive più importanti della scheda tematica sono riassunte di seguito. Tuttavia, la scheda tematica non chiarisce alcune questioni di rilevanza pratica (ad esempio, non ci sono indicazioni sul contenuto di IPA al di sopra del quale devono essere applicate le direttive della Suva, non ci sono indicazioni sul numero di metri quadrati considerati come “superfici ridotte” o sui casi in cui le misure di sicurezza possono essere allentate). Polludoc ha quindi proposto una serie di disposizioni aggiuntive nelle schede tecniche pertinenti. Le relative informazioni aggiuntive su Polludoc sono ancora provvisorie e soggette a consultazione ufficiale.

  • Limiti di validità

In linea di principio, la scheda tematica Suva no. 33106 vale per i lavori su tutti i materiali contenenti IPA, anche se nel titolo della stessa si menzionano solo l’isolamento in sughero, i materiali di riporto e le colle per parquet (per questi materiali sono disponibili i risultati delle misurazioni Suva). Pertanto, le indicazioni riportate sulla scheda tematica devono essere prese in considerazione anche durante la lavorazione di altri materiali contenenti IPA, ad esempio le lastre di asfalto o l’asfalto colato. A causa della mancanza della definizione di «contenente IPA» nella scheda tematica, per il momento nella pratica viene utilizzato il valore di 1’000 mg/kg, cioè i materiali con un contenuto di IPA > 1’000 mg/kg devono essere rimossi secondo la scheda tematica SUVA no. 33106.

  • Requisiti generali

In generale, le lavorazioni con grandi emissioni di polvere dovrebbero essere il più possibile evitate. Se ciò non è fattibile, devono essere attuate, in collaborazione con uno specialista, misure di protezione individuali e collettive (ad esempio aspirazione alla fonte, confinamento antipolvere, ecc.). La lavorazione deve inoltre essere eseguita senza l’utilizzo di attrezzature di lavoro che generano calore, come generatori di aria calda o fiamme libere. I materiali contenenti IPA possono essere rimossi e smaltiti solo da lavoratori addestrati secondo le prescrizioni della scheda tematica Suva no. 33106.

  • Dispositivi di protezione individuale

Per la rimozione dei materiali contenenti IPA è necessario utilizzare una maschera ad adduzione di aria fresca in pressione o un dispositivo filtrante a ventilazione assistita almeno del livello di protezione TH3P (sistema in sovrappressione), una tuta protettiva della categoria 3 tipo 5 / 6 con cappuccio e i guanti in nitrile o gomma butilica (EN 374, tipo A). Inoltre, tutte le aperture, ad esempio tra la tuta e i guanti, devono essere sigillate.

  • Delimitazione delle zone durante la bonifica

In caso di lavori su superfici ridotte, è sufficiente delimitare la zona di intervento. Secondo la scheda tematica Suva no. 33106, sono considerate superfici ridotte, ad esempio, le nicchie dei radiatori; non viene fornita una definizione più dettagliata della dimensione della zona. Nella pratica, vengono considerate “superfici ridotte” le zone di intervento <5 m2 (per singolo intervento). In caso di lavori su ampie superfici (> 5 m2 per singolo intervento), ad es. interi locali, per la rimozione dei materiali contenenti IPA devono essere create delle zone con unità di decontaminazione e con il mantenimento della depressione con impianto di filtraggio (zona bianca e nera). Al termine dei lavori, le aree di intervento devono essere sempre pulite (pulizia accurata, con l’ausilio di un aspirapolvere di classe H o a umido).

Inoltre, nel caso in cui l’immobile fosse utilizzato da altri utenti durante l’esecuzione dei lavori, dovranno essere adottate eventuali misure protettive supplementari a tutela di terzi.

  • Delimitazione delle zone in caso di demolizione

In caso di demolizione di immobili le cui finestre e porte sono state smontate, per la prevenzione delle malattie professionali non è strettamente necessario creare zone separate, purché nei locali adiacenti non siano presenti persone non protette (protezione collettiva). Lo stesso vale se i lavori si svolgono all’aperto, se non sono presenti terze persone nelle immediate vicinanze. Valgono le direttive delle autorità cantonali per l’ambiente. In caso di lavori di rimozione durante la demolizione di immobili non è necessario effettuare una pulizia approfondita.

  • Requisiti cantonali

In alcuni Cantoni, per il risanamento di materiali contenenti IPA esistono dei requisiti supplementari, che devono essere rispettati.

  • Semplificazioni

Nel caso in cui i lavori possono essere eseguiti senza un rilevante rilascio di polveri contenenti IPA o se vengono svolti all'aperto, è possibile applicare delle misure meno restrittive rispetto alla indicazioni della scheda tematica Suva no. 33106. Ad esempio, per la rimozione meccanica di lastre di asfalto o asfalto colato, si può presumere che non siano necessarie speciali misure di protezione, secondo la scheda tematica Suva no. 33106 (non sono tuttavia disponibili misurazioni dell'esposizione). In ogni caso, devono essere adottati i dispositivi di protezione individuale (maschera antipolvere FFP3, guanti da lavoro, indumenti a maniche lunghe), applicando metodi di lavoro con esigua dispersione di polvere.

L’elemento costruttivo minerale può essere riciclato/valorizzato nel suo insieme (compresa colla/rivestimento) come materia prima per la fabbricazione di materiali da costruzione (art. 20 dell’OPSR), se le condizioni seguenti concernenti le concentrazioni di IPA sono soddisfatte:

  • IPA ≤ 3 mg/kg e benzo(a)pirene ≤ 0.3 mg/kg (secondo l’allegato 3, capoverso 1, dell’OPSR, materiali non contaminati). Codici OTRif: 17 01 01, calcestruzzo di demolizione, e 17 01 07 (Materiale di demolizione non separato),
  • IPA ≤ 12.5 mg/kg e benzo(a)pirene ≤ 1.5 mg/kg (secondo l’allegato 3, capoverso 2, dell’OPSR, materiali debolmente contaminati, T). Codici OTRif: 17 01 01, (Calcestruzzo di demolizione), e 17 01 07 (Materiale di demolizione non separato).

L'elemento da costruzione minerale può essere riciclato/valorizzato nel suo insieme (incluso adesivo/rivestimento) come materie prime, come sostanze di correzione della farina cruda, come combustibili oppure come costituenti secondari o aggiunte minerali nella fabbricazione di cemento e calcestruzzo (art. 24. dell’OPSR), se sono soddisfatte le seguenti condizioni relative al contenuto di IPA:

  • IPA ≤ 250 mg/kg e benzo(a)pirene ≤ 3 mg/kg. Codice OTRif: 17 01 04 rs (Rifiuti edili non selezionati nonché altri rifiuti edili inquinati).

Restano riservati i requisiti tecnici delle aziende di riciclaggio/valorizzazione, ad esempio per quanto riguarda il colore del materiale.

Conferimento in discarica

Se il riciclaggio/la valorizzazione non è possibile (è richiesta una giustificazione), i materiali minerali devono essere trattati oppure smaltiti in discarica come segue:

  • IPA ≤ 25 mg/kg e benzo(a)pirene ≤ 3 mg/kg: trattamento o conferimento in una discarica di tipo B. Codice OTRif: 17 09 04 rs (Rifiuti edili non selezionati nonché altri rifiuti edili inquinati).
  • IPA ≤ 250 mg/kg e benzo(a)pirene ≤ 10 mg/kg: trattamento o conferimento in una discarica di tipo E. Codice OTRif: 17 09 04 rs (Rifiuti edili non selezionati nonché altri rifiuti edili inquinati).
  • Se il calcolo riferito all’interno elemento costruttivo determina un contenuto di IPA superiore ai valori limite per la discarica di tipo E, è necessaria una bonifica dello stesso (separazione dello strato contenente IPA o trattamento dell'intero manufatto, vedi il capitolo “Risanamento/rimozione”).

Quando lo strato contenente sostanze nocive viene separato, l'adesivo o il rivestimento contenenti IPA rimossi possono essere valorizzati energeticamente in un impianto idoneo (impianto di incenerimento di rifiuti urbani (IIRU) o cementificio, previa richiesta), senza analisi preliminare (si veda la scheda sui materiali combustibili contenenti IPA). In caso di grandi quantità si consiglia di richiedere una conferma di accettazione. Codice OTRif: 17 09 03 rs (Rifiuti edili non selezionati nonché altri rifiuti edili contenenti sostanze pericolose).

L’asfalto colato e le piastrelle di asfalto devono essere separati dal supporto minerale, in modo che l’elemento costruttivo non contaminato che funge da supporto possa essere riciclato. I materiali separati contenenti IPA devono essere depositati in una discarica o devono essere valorizzati energeticamente, in funzione del loro contenuto di sostanze nocive.

Normalmente, la classificazione e lo smaltimento possono essere effettuati come asfalto di demolizione. Tuttavia, in alcuni Cantoni, questa classificazione non è possibile. L'asfalto colato, così come l’asfalto di demolizione, sono considerati da alcuni Cantoni rifiuti edili speciali, anche con bassi tenori di IPA, e quindi lo smaltimento viene gestito in modo diverso. Prima di smaltire tali materiali, si consiglia di chiarire la fattispecie con le autorità cantonali competenti e con il gestore dell'impianto.

Fotografie
14 Ago 2024